Tuesday, 1 January 2013

Messaggio agli italiani, in occasione della caduta di Roma, 4 giugno 1944

(Pubblicato in « Corriere della Sera », 5 giugno 1944)

di Benito Mussolini

Italiani!

Gli invasori angloamericani, cui l'infame tradimento monarchico aprì in Sicilia e a Salerno le porte della Patria, sono entrati a Roma.

La notizia vi turberà profondamente, come addolora ognuno di noi.

Non intendiamo, ricorrendo a facili motivi di propaganda, attenuare la portata dell'evento e nemmeno sottolineare il ritardo con cui sì è compiuto in rapporto alle insolenti previsioni della vigilia.

l soldati del Reich hanno conteso a passo a passo, con un eroismo che rimarrà imperituro nella memoria dei popoli, ogni lembo del territorio italiano.

Per rispetto a ciò che l'Urbe rappresenta nella storia e nella civiltà del mondo, per non infliggere a una popolazione durissimamente provata dall'assedio sofferenze ancora più gravi, il Comando germanico ha rinunziato a difendere la città, come poteva fare.

Noi diciamo ai romani: non cedete moralmente all'invasore, che riporta nelle vostre mura gli uomini della resa a discrezione e un Governo dominato da un agente di Mosca.

A voi, fratelli del Mezzogiorno d'Italia, che già da più mesi soffrite sotto la crudele e ingiuriosa oppressione angloamericana, diciamo: operate con ogni mezzo per rendere sempre più difficile e precaria la vita dell'invasore.

Agli italiani delle provincie della Repubblica Sociale Italiana lanciamo il monito supremo: la caduta di Roma non fiacchi le nostre energie e ancora meno la nostra volontà tesa a realizzare le condizioni della riscossa.

Tutte le misure saranno prese a questo fine, che deve dominare imperiosamente la coscienza di tutti nell'adempimento del dovere, sia nel combattimento sia nel lavoro.

Agli alleati del Tripartito e in modo particolare ai camerati germanici riaffermiamo in quest'ora la nostra incrollabile decisione di proseguire la lotta, con loro, fino alla vittoria.

La parola della Repubblica è ben diversa da quella del re, preoccupati delle sorti della corona e non di quelle della Patria.

Soldati, alle armi! Operai e contadini, al lavoro!

La Repubblica è minacciata dalla plutocrazia e dai suoi mercenari di ogni razza. Difendetela!

Viva l'Italia! Viva la Repubblica Sociale Italiana!

MUSSOLINI