Tuesday 2 July 2013

Preghiera dell'Alpino (1941)

Fra pascoli e pinete, sulla nuda roccia, sui ghiacciai perenni della grande cerchia delle Alpi che la bontà divina ci ha dato per culla e creato a baluardo sicuro delle nostre contrade, nel torrido estate come nel gelido inverno, l’anima nostra si rivolge a Te, o Signore, che proteggi le nostre madri, le nostre spose i figli nostri lontani e ci aiuti ad essere degni delle glorie dei nostri avi.

Salvaci o Signore, dalla furia della tormenta, dall’impeto cieco della valanga, e fa che il nostro piede passi sicuro sulle creste vertiginose, sulle diritte pareti, sui crepacci insidiosi.

Così – ad intercessione della Tua e nostra dolcissima Mamma Maria – conserva, o Signore pietoso, pure le nostre labbra e onesta la nostra vita.

Proteggi, Signore, l’amato Sovrano, il Sommo Pontefice, il nostro Duce; concedi che, per le ognor più belle fortune dell’amata Patria, ci manteniamo fedeli sempre al gelosissimo motto che infiamma il nostro labaro: « Nec Descendere, Nec Morari »!

50 giorni di indulgenza.
Mondovì. 28 Febbraio 1941.
 Sebastiano Briacca, Vescovo.