Tuesday, 2 July 2013
Preghiera dell'Alpino ignoto (1943)
di Giulio Bedeschi
Tu per le mie ferite
da cui scese sangue
alla terra alle pietre
al fango alla neve
dovunque passai;
Tu per il mio silenzio
e il mio dolore senza volto
e il mio respiro che cessò
senza lamento
nell'invocare Te;
Tu per il lungo calvario
d'ogni fratello alpino
che giacque infine riverso
in quell'ora e per sempre
simile a me
nella sua stessa offerta;
Tu per gli occhi di mia madre
fermi nel buio fermi nel vuoto
in cui vedesti tremolare
e cadere verso Te dalle ciglia
la luccicante preghiera;
Tu per le mani di mio figlio
che mai sentirono le mie
e non ebbero più guida
se non di ricordo;
Tu, o Signore, tendi la mano
per quanto noi ti offriamo,
preserva dalla vita e dalla morte
ch'io conobbi in sorte
e benedici
ogni fratello che vive.
Benedici l'Italia.