Sunday, 4 March 2012

Discorso di Berlino, 27 settembre 1937

Brindisi del Duce al Cancelliere del Reich

di Benito Mussolini

Eccellenza!

Le cordiali parole di benvenuto che V. E. ha voluto rivolgermi mi toccano profondamente.

Sin dal mio primo giungere sul suolo tedesco ho sentito vibrare attorno a me lo spirito di un grande popolo amico, della Germania in camicia bruna, della Germania di Hitler.

Saluto nel Führer e Cancelliere del Reich il condottiero che ha ridato al popolo tedesco la coscienza della sua grandezza. Saluto in Lui il Ricostruttore della Nazione cui l'Italia fascista è legata da tante affinità di spirito e di opere.

La Rivoluzione fascista e la Rivoluzione nazionalsocialista sono state e sono rivoluzioni costruttive. Germania e Italia hanno fatto sorgere sulla loro terra grandi opere di civiltà e di progresso. Altre ed altrettanto grandi ne faranno sorgere in avvenire. Queste opere di civiltà e di progresso ho visto e ho ammirato in questo mio soggiorno tedesco. Ho visto e ho ammirato il fervore di vita e di ricostruzione che anima il popolo germanico, la sua disciplina, la sua energia, la sua fede.

La solidarietà italo-tedesca è una solidarietà attiva e vivente: non frutto di calcolo politico o di accorgimenti diplomatici, ma sbocco e risultato di affinità naturali e di comuni interessi. Essa non è né vuol essere un blocco chiuso, irto di diffidenze e armato di sospetti verso il mondo esterno. Italia e Germania sono pronte a collaborare con tutti gli altri popoli di buona volontà. Esse domandano il rispetto e la comprensione dei loro bisogni, delle loro necessità, delle loro legittime esigenze. Esse pongono all'altrui amicizia la sola condizione che non si tenti di sovvertire le basi stesse di questa nostra gloriosa civiltà europea.

Le conversazioni che ho avuto in questi giorni con V. E. hanno collaudato la nostra amicizia, l'hanno immunizzata contro qualsiasi tentativo da qualunque parte esso venga per intorbidarla o inquinarla.

Rientrerò in Italia portando nel cuore il ricordo delle vostre gagliarde truppe, delle vostre adunate di popolo, dell'opera di ricostruzione spirituale e materiale compiuta dal popolo tedesco sotto la guida del Führer, della Vostra energia, dell'accoglienza che mi avete tributato e di cui vi sono profondamente grato. Porterò soprattutto nel cuore il senso preciso e concreto della nostra amicizia.

Alzo il bicchiere alla salute del Führer e Cancelliere Adolfo Hitler, alla prosperità e alla grandezza della Germania nazionalsocialista.


Al termine del pranzo, Adolf Hitler rivolge a Mussolini il seguente brindisi:

Eccellenza!

Quale Fuhrer e cancelliere del popolo tedesco, ho il grande onore e la gioia di, dare oggi all'Eccellenza Vostra nella capitale del Reich il più cordiale benvenuto.

Con me la nazione tedesca saluta in lei, in quest'ora solenne, il geniale creatore dell'Italia fascista, il fondatore di un nuovo impero. Durante il suo viaggio attraverso la Germania, l'Eccellenza Vostra avrà inteso, dal grande entusiasmo che a lei è salito da tutti gli strati del popolo tedesco, che la sua visita rappresenta per noi più di un semplice incontro diplomatico e quindi puramente convenzionale.

In un'epoca nella quale il mondo è pieno di tensione e di inquieta confusione e in cui elementi pericolosi tentano di aggredire e distruggere l'antica cultura d'Europa, Italia e Germania si sono trovate unite in sincera amicizia e in comune collaborazione politica.

Questa collaborazione non poggia soltanto sulla medesima indistruttibile volontà di rito e sulla medesima volontà di affermazione dei popoli italiano e tedesco, ma bensl inoltre sopra ideali politici strettamente connessi fra di loro, che, secondo la nostra convinzione, costituiscono la base dell'intima forza e saldezza dei nostri Stati.

Se già queste comuni concezioni politiche fondamentali rappresentano un robusto legame fra i nostri popoli, anche il fatto che tra i reali interessi del l'Italia e della Germania non esistono elementi di divisione, ma bensì soltanto elementi di completamento o di unione, opera nello stesso senso. Le conversazioni che in questi ultimi giorni si sono svolte fra Vostra Eccellenza e me ne hanno dato nuova conferma.

Siamo pertanto convinti che il nostro lavoro politico non può esser considerato altrimenti che inteso ad assicurare la pace e il fiorire della cultura europea e non già a formare un blocco volto contro altri Stati europei. Noi siamo al contrario convinti di servire, attraverso questo nostro comune lavoro, non soltanto gli interessi dei nostri paesi, ma, di là da questi, anche l'obiettivo che ci sta a cuore: una generale comprensione internazionale.

In questo spirito Italia e Germania, a fianco a fianco, esamineranno e svolgeranno i loro compiti politici, per opporsi in questo modo a qualsiasi eventuale tentativo di separare le due nazioni e di manovrare l'una contro l'altra.

Alzo il mio bicchiere e bevo alla salute del re d'Italia, imperatore d'Etiopia, suo augusto sovrano, come pure alla salute personale di Vostra Eccellenza e alla grandezza e prosperità della nazione fascista italiana.