Sunday 4 March 2012

Discorso di Grafenwoehr, 24 aprile 1944

Primo discorso alle truppe della Divisione « San Marco »

di Benito Mussolini

Ufficiali! Sottufficiali! Graduati e soldati della divisione « San Marco »!

Vi porto il saluto della patria e insieme l'incitamento e l'augurio della Repubblica Sociale Italiana. Voi siete venuti in questo grande paese amico ed alleato, che si presenta al mio sguardo nel quinto anno di questa durissima guerra più che mai ferreo, deciso, irremovibile, tramutato in una gigantesca officina, in una sola caserma. Qui uomini e donne, vecchi e bambini lavorano senza misurare il tempo, mentre i soldati che combattono sotto le bandiere del Fuhrer hanno dato su tutti i teatri di guerra prove memorabili di eroismo, che si impongono al rispetto degli stessi avversari e all'ammirazione del mondo. Qui siete venuti e rimarrete il tempo necessario per addestrarvi al combattimento secondo i metodi della guerra moderna, per imparare il maneggio di nuove armi numerose e potenti, per divenire soldati nel senso più completo della parola, per prepararvi soprattutto a cancellare l'onta infame del tradimento, che fu perpetrato non solo ai danni dell'alleato, ma in primo luogo ai danni del popolo italiano.

Quest'onta non si cancella se non tornando a combattere contro l'invasore che contamina il suolo sacro della patria. Oltre il Garigliano non bivacca soltanto il crudele e cinico britanno, ma l'americano, il francese, il polacco, l'indiano il sudafricano, il canadese, l'australiano, il neozelandese, il marocchino, il senegalese, il negro e il bolscevico. Voi avrete quindi la gioia di far fuoco su questo miscuglio di razze; bastarde e mercenarie che nell'Italia invasa non rispettano niente e nessuno.

Ufficiali! Sottufficiali! Graduati e soldati!

Nei campi di addestramento in Germania si gettano le solide fondamenta dell'esercito della Repubblica Sociale Italiana. Voi avete il singolare privilegio di partecipare a questa nuova grande costruzione e avrete il sommo onore di tornare al combattimento. La patria conta su di voi nella certezza che il vostro leone, che già conobbe i trionfi della Serenissima, recherà un giorno sulle ali spiegate l'auspicio della vittoria.

Italia!