Wednesday 7 March 2012

Ecco un dittatore!

(Pubblicato in « Il Popolo d'Italia », 28 giugno 1933)

di Benito Mussolini

Il Congresso americano, cioè uno dei due rami del Parlamento degli Stati Uniti, ha concesso i pieni poteri a Roosevelt. Si tratta veramente di pieni, anzi di pienissimi poteri. Quella del Presidente è una dittatura. Basta elencare tutto ciò che Roosevelt può fare:
« Roosevdt può trasformare in qualsiasi modo il sistema bancario, mandare ad effetto radicali riforme amministrative, fissare liberamente i prezzi dei prodotti, distribuire ad arbitrio sovvenzioni ai produttori, ridurre le pensioni ai veterani di guerra, regolare a piacere il contenuto aureo del doiJaro, ridurre i salari, riformare il sistema doganale, iniziare lavori pubblici, rivedere i bilanci dei vari Stati », ecc.
Il curioso, in tutto ciò, è che gli stessi esaltatori del regime democratico trovano che l'attuale sviluppo assolutamente dittatoriale della politica americana è nell'ordine fatale delle cose.

Nessun re assoluto, in nessun paese del mondo, ebbe mai poteri più vasti di quelli che ha ottenuto Roosevelt! Li ha ottenuti, ma se avesse voluto, cioè se si fosse rivolto direttamente al popolo, li avrebbe avuti, i pieni poteri, al di sopra e contro il Parlamento. Come in tutte le assemblee, anche nel Parlamento americano, basta far vedere una volontà o delineare una minaccia, perché i cosiddetti rappresentanti del popolo cedano le armi. Le quali, del resto, non sono che salivatorie. Il fatto Roosevelt è di una importanza capitale. Non è fascismo; è, per ora, semplice negazione del sistema, non soltanto politico. I poteri di Roosevelt infatti si estendono anche a quel sett9re dell'economia che parve sino a ieri « intoccabile ». Ma l'esperienza non andrà perduta per l'America, dove già si nota una formazione, ancora embrionale, di tendenze fasciste.

Milioni di uomini si domandano: a che servono gli immortali principi, se nelle ore di crisi essi appaiono e sono insufficenti? Nei tempi di facilità e di ricchezza tutti i principi sono buoni; ma è nelle ore tragiche di un popolo che si può saggiare la bontà o meno di determinati principi. In queste ore, che sono abbastanza frequenti nella vita di un popolo, l'apparato che venne dalle rivoluzioni demoliberali del secolo scorso non funziona più.

Morale: Quanto Dèmos arriva alla strettura, molla i principi e vota dittatura.