Thursday, 8 March 2012

L'Austria cammina

(Pubblicato in « Gerarchia », 1934)

di Niccolò Giani

In un discorso pronunciato in una riunione patriottica, a Villach, il cancelliere austriaco Dollfuss sintetizzò nei seguenti punti l'auspicato rinnovamento politico-economico-sociale della repubblica austriaca:
« 1) la imminente pubblicazione dell'ordinanza che darà vita ad una unione sindacale unica per operai ed impiegati; 2) la pubblicazione della nuova carta costituzionale che farà dell'Austria uno stato corporativo-fascista-cristiano-tedesco; 3) l'adesione dei cristiano-sociali al « fronte patriottico » il quale sarà il solo responsabile della esistenza e dell'avvenire dell'Austria; 4) le misure per la riorganizzazione dei governi provinciali: da essi saranno esclusi tutti gli uomini politici; le diete costituiranno degli organismi corporativi strettamente legati alla camera corporativa centrale ».
Oggi i quattro punti di Dollfuss sono ormai in via di realizzazione: il consiglio dei ministri austriaco ha già deciso per la soluzione, in senso corporativo, del problema sindacale; la nuova costituzione è stata affidata allo studio del ministro Ender; il fronte patriottico, che raccoglie tutte le forze nazionali e costituisce l'unica piattaforma per la vita politica del paese, ha già assicurata l'adesione dei cristiano-sociali; la riorganizzazione dei governi provinciali infine è già in atto.

L'Austria, come si vede, cammina, proponendosi la realizzazione graduale della nuova concezione politica iniziata e instaurata dal fascismo; perchè è alla rivoluzione nostra che si rifanno i nuovi dirigenti. Il principe Starhemberg, in una intervista concessa al corrispondente del Daily Telegraph, cosi si è espresso a questo proposito:
« Noi abbiamo preso le nostre dottrine dall'Italia e ne abbiamo tuttavia fatto quello che noi chiamiamo fascismo austriaco ».
In un'altra intervista il capo delle Heimwehren ha così ribadito:
« Noi sappiamo che non solamente in Austria, ma nel mondo intero, le vecchie forme democratiche sono condannate a sparire in maniera inevitabile. Il tempo del parlamentarismo, del liberalismo, del capitalismo individualista, è passato. Un'ondata di rinnovamento è passata sul mondo intero e io le dò il nome di fascismo, perchè nell'Italia fascista ha trovato la sua prima realizzazione di stato. Quando noi ci diciamo fascisti, significa dunque soltanto che vogliamo realizzare le moderne idee d'avvenire su cui poggia in Italia il regime di questo nome. Io dico austro-fascismo per sottolineare che la realizzazione di queste idee deve essere differente in ogni paese e rispondere al carattere particolare della sua popolazione ».
Infine al corrispondente del Petit Parisien il principe Starhemberg ha dichiarato che « lo stato avvenire austriaco dovrà essere autoritario, corporativo e cristiano ». Le parole e la costante azione del capo delle Heimwehren, assieme alla ferma e decisa politica del cancelliere, unite in vincoli di perfetta coincidenza e collaborazione, come ha dichiarato Starhemberg al giornale ungherese Ujsag, testimoniano dello spirito nuovo che informa la vita attuale dell'Austria e che se realizzato appieno, non potrà che garantire la sua stabilità sociale e politica, a tutto beneficio anche della solidarietà continentale.