Wednesday 7 March 2012

« Siamo noi decadenti? »

(Pubblicato in « II Popolo d'Italia », 16 giugno 1937)

di Benito Mussolini

Questo terribile interrogativo, diciamolo subito, non riguarda gli italiani, ma gli inglesi. Lo ha lanciato, dal pulpito della cattedrale di Winchester, il reverendo Inge, già decano della cattedrale di San Paolo a Londra. Il signor Inge è, quindi, un personaggio abbastanza importante ed ha perciò una certa importanza il suo sermone contro la nuova generazione inglese.
« Stiamo diventando — egli ha detto — una razza molle, amante del piacere, senza spirito di intraprendenza, che corre alle grandi città abbandonando incoltivati tratti enormi di buona terra.... L'unica cosa che tutti desiderano è quella di lavorare meno. Le sempre maggiori ore di ozio a disposizione vengono trascorse in divertimenti che non implicano un qualsiasi sforzo fisico o mentale ».
Può darsi che, ai fini pedagogici, ci sia alquanta esagerazione in questo quadro dipinto dal reverendo Inge, ma un po' di verità c'è. I rappresentanti di un certo numero di domini, che assistevano alla predica, sono rimasti, a quanto sembra, un po' male. Ragione per cui la Morning Post si è affrettata, con un articolo di fondo intitolato appunto Siamo noi decadenti?, a dare sulla voce al reverendo Inge. Ma lo ha fatto senza molta convinzione, quasi per dovere di ufficio. Rimane il fatto che, malgrado l'incoronazione e il resto, la discussione è aperta in Inghilterra sulla decadenza o meno della medesima.