Saturday 3 March 2012

Discorso di Genova, 24 maggio 1926

L'inaugurazione del gonfalone della Corporazione fascista dei lavoratori del porto

di Benito Mussolini

Ho ascoltato attentamente, molto attentamente, le parole pronunciate dal vostro capo. Egli ha ricordato la promessa da me fatta. Potete constatare che con la visita di oggi io l'ho mantenuta. Io sono venuto qui tra voi per constatare il progresso mirabile del vostro porto. Vi assicuro che il Governo ha fatto tutto il possibile perché esso sia sempre più grande. Vi ho dato un gran capo, ammirabile ed eroico. A lui ed a voi si deve se il porto di Genova è diventato un organismo che, per fortuna vostra e d'Italia, porta il dominio italiano nel Mediterraneo.

L'Italia mi piace affermarlo ben forte, perché svaniscano tutte le illusioni di ritorni di uomini, partiti e sistemi ormai morti e sepolti, l'Italia è ormai fascista e rimarrà fascista. Questa è verità, è Vangelo. Indietro non si torna.

Se le cose stanno in questi termini, ed io vi assicuro che così stanno, il vostro compito è di una grande semplicità: accettare consapevolmente la disciplina sindacale fascista, che tutela gli interessi della produzione, ma anche quelli dei lavoratori. Ieri dissi che ogni italiano che lavora ha il diritto di essere ben ricompensato per poter vivere decorosamente con la sua famiglia. Ma aggiunsi che il corrispettivo di ciò è l'ordine e la disciplina che il sindacalismo esige dai suoi organizzati. Voi, che siete sul mare, del mare e per il mare, sapete che, su di una nave, uno solo comanda, e tutti gli altri ·devono ubbidire. Se tutti comandassero, tutti andrebberò a picco. Cosi anche nella vita nazionale vi deve essere uno solo che comanda e tutte le gerarchie dipendenti e concatenate che, via via, obbediscono. Ma non devorio obbedire mordendo il freno, bensì con la coscienza che così facendo fanno tutti il loro interesse. Se la grande nave àella patria va bene, va bene per tutti; se va male, va male per tutti e specialmente per gli umili. Abbiate quindi fede nel regime, che è ìncrollabile; nel sindacalismo fascista, che sa contemperare tutti gli int~ressì del vostro lavoro, forte, operoso e possente, che suscita l'invidia di tutto il mondo.

Stringetevi attorno, ed i vostri gagliardetti alzateli in questo vostro cielo purissimo, davanti al mare nostro. Essi sono il simbolo della vostra fede.

Per l'Italia, camerati, « a noi! ».