Saturday, 3 March 2012
Discorso di Milano, 13 settembre 1919
di Benito Mussolini
Questa sera abbiamo incominciato la serie delle dimostrazioni che debbono provare a tutto il mondo come il popolo di Milano sia sempre lo stesso delle gloriose giornate del 1915, nelle quali, duce l'indimenticabile Filippo Corridoni, fu imposta ai vili e ai trepidi la guerra di liberazione.
Gabriele d'Annunzio, che non è soltanto un grande poeta, ma un grande soldato, il primo soldato d'Italia, ha osato compiere l'atto che ha spaventato il nostro pavido Governo.
Noi salutiamo l'Eroe e gli promettiamo che obbediremo ad ogni suo cenno.
L'italianissima città di Fiume, finalmente ridonata alla Patria, dalla fede e dalla volontà eroica, sarà difesa contro tutte le insidie e contro lo stesso Governo indegno del popolo ai destini del quale presiede.
Milanesi vigilate!
Ogni offesa a Gabriele d'Annunzio, ogni atto contro di lui, è contro la grande gesta che lui ha compiuto, è un attentato all'Italia. Viva d'Annunzio! Viva l'Italia! Viva Fiume! (Grandi acclamazioni salutano il breve discorso di Mussolini e quindi la manifestazione ha termine).