Saturday 3 March 2012

Discorso di Parma, 23 ottobre 1925

Sindacalismo fascista

di Benito Mussolini

Voglio parlare prima di tutto per esprimere la mia simpatia al capo del sindacalismo della vostra Provincia, ad Alcide Aimi, che conosco da anni e considero uno dei migliori fascisti italiani, perché appartiene alla categoria di quegli italiani che voglio creare per amore o per forza, i quali obbediscono in silenzio e lavorano con disciplina. Alcide Aimi non poteva rendermi omaggio migliore, né farmi dono più gradito di quello che qui fa, presentandomi questi quattro contratti di lavoro che esaminerò attentamente e che sono il risultato dello sforzo educativo e organizzato del sindacalismo fascista.

Io sono sindacalista, fascista sindacalista: intendo cioè, che le tre grandi attività del Fascismo siano queste: Partito: quindi amministrazione dei Comuni, delle Provincie, propaganda politica; opera di cultura, tutto quello che serve, in una parola a tenere inquadrate spiritualmente le nostre forze; Milizia e cioè difesa armata del regime, e finalmente Sindacalismo, ossia elevazione delle masse che lavorano; elevazione con il nostro metodo della necessaria severità e della disciplina che evita, la lusinga e soprattutto la menzogna. Non dobbiamo, cioè, promettere più di quello che siamo matematicamente sicuri di poter mantenere.

Qui è la rivoluzione fascista, o camerati! La rivoluzione è nel fatto che quarantamila operai di questa terra sono schierati sotto i nostri gagliardetti. Rivoluzione è quando il Governo inserisce le forze sindacali nello Stato e dà a queste forze sindacali, che il vecchio demo-liberalismo ignorava, il loro posto nella vita.

Ma noi diciamo: prima i doveri e poi i diritti. Il nostro è un sindacalismo italiano. Noi uniamo tutti gli elementi della produzione e li poniamo su di un piano comune che è la Nazione, cioè la collettività di cui siamo parte, parte interessata al benessere del tutto. Avete inteso? Credo di sì perché il mio è un linguaggio molto chiaro. I vostri occhi mi dicono che voi siete molto intelligenti. Occorre continuare per quella via: elevare le masse operaie senza ingannarle e mantenerle rigidamente fedeli alla causa del Fascismo e della Nazione.