Discorso del « Passo Romano »
di Benito Mussolini
Ufficiali, Sottufficiali, Legionari, vicini e lontani!
Voglio prima di tutto dirvi che sono fiero di voi.
Vi presentate come una massa compatta che ha un volto solo.
Coloro che nel marzo del 1923 videro la prima sfilata delle Legioni ed hanno la fortuna di assistere all'odierna possono di colpo misurare l'enorme portata dei progressi compiuti.
Affiancata alle altre Forze Armate dello Stato, delle quali con fraterno cameratismo allevia i compiti ponderosi nei periodi di pace, la Milizia, durante la guerra, mobilita i suoi battaglioni per rappresentare e tramandare lo spirito eroico dello squadrismo fascista, che fu e rimane la vecchia fedele guardia della Rivoluzione.
Durante questi 15 anni, la Milizia ha scritto pagine di sangue e di gloria in Libia, in Etiopia, in terra di Spagna.
Essa è pronta a cimentarsi in prove anche più ardue. Io so che voi non attendete che un grido.
Legionari!
Fra poco, dopo pochi giorni soltanto di esercizi, dodici dei vostri battaglioni sfileranno per via dei Trionfi col nuovo passo romano di parata.
Talune affioranti riserve sono semplicemente fuori posto. Il passo di parata simboleggia la forza, la volontà, l'energia delle giovani generazioni littorie che ne sono entusiaste.
È un passo che ha uno stile difficile e duro, che esige una preparazione ed un allenamento. Per questo lo vogliamo.
È un passo che i sedentari, i panciuti, i deficienti, le cosiddette mezze cartucce non potranno mai fare. Per questo ci piace.
I nostri avversari proclamano che il passo di parata è l'espressione più genuina dell'autentico spirito militarista. Ne siamo felici.
Per questo lo abbiamo adottato e fra qualche tempo lo eseguiremo alla perfezione. Perché il popolo italiano, quando vuole, sa fare tutto.
Legionari!
L'Italia fascista è forte, ha molte armi, moltissimi uomini capaci di impugnarle, ha un comando solo ed ha un'anima temprata da quattro guerre.
L'Italia dell'anno XVI dell'Era fascista rispetta gli interessi di tutti, ma è pronta a difendere la sua pace ed il suo avvenire contro chiunque.
Lo avete inteso?
(I Legionari rispondono con un solo grido: « Sì! »).
Battaglioni! Saluto al Re!