Saturday, 3 March 2012

Discorso di Catania, 11 maggio 1924

Al popolo di Catania

di Benito Mussolini

Generoso popolo di Catania! Concittadini!

Non mi ha sorpreso il vostro tumulto, il vostro entusiasmo, la vostra - oserei dire - travolgente passione di Patria. Voi vedete che il sole della vostra Isola mi ha abbronzato la faccia, perché ho voluto non soltanto passare nelle città, ma inoltrarmi anche nelle zone dell'interno, per vedere come vivono e come soffrono molti siciliani; per vedere quale fosse lo stato dei paesi, delle strade, delle campagne; ho voluto - ed era la prima volta che ciò succedeva a un Capo di Governo italiano - scendere in una miniera di zolfo, a duecentocinquanta metri di profondità, per constatare coi miei occhi le condizioni, non certo liete, di quei lavoratori. Ho nello spirito una moltitudine di impressioni incancellabili. Veramente posso dire che se io ho dato il cuore alla Sicilia, la Sicilia, a sua volta, ha conquistato il mio cuore!

Nelle giornate di Palermo, vibranti di entusiasmo, e di Marsala, ricca di memorie garibaldine, a Trapani, a Girgenti solenne nei suoi templi storici, a Caltanissetta, in tutte le altre città e nelle piccole borgate, ho sentito salire a me l'impeto e il fremito delle moltitudini. Niente di più commovente di vedere nelle piccole stazioni quasi un accampamento di cavalli e di muli! Erano degli autentici contadini, dell'autentico popolo lavoratore, non sospinto dalla forza, che mi veniva a dare il suo consenso.

E non v'è dubbio - io penso - che se qualcuno dei pallidi politicanti di Roma, che non si muovono dai loro salotti dove fanno le piccole insulse cospirazioni di dettaglio, avesse il coraggio di scendere in mezzo al popolo, constaterebbe che mai vi fu Governo in Italia che raccogliesse più vasta messe di consensi, di quanti non ne raccolga il Governo fascista!

Credo di interpretare il vostro pensiero, e soprattutto il pensiero delle Camicie Nere, di quanti militano audacemente sotto i gagliardetti del Littorio, gridando ancora una volta, davanti a questa adunata di popolo, che la marcia su Roma è un fatto compiuto e irrevocabile! E che la vecchia Italia è veramente sepolta per sempre!

E del resto, vorresti tu, o popolo di Catania, ritornare a quei tempi? Vorresti forse ricominciare lo stile della bassa politica di tutti i giorni? Senza luce d'ideale? Ebbene, vorrei che l'urlo possente di questa moltitudine giungesse a coloro che sono sordi perché non vogliono sentire, che sono ciechi perché non vogliono vedere; e che vivono di gramissime illusioni, delle quali farà giustizia la nostra volontà e la storia italiana.

Popolo di Catania! Tu senti che l'atmosfera è cambiata; tu senti che i giorni delle umiliazioni sono passati; tu senti - perché sei un popolo di lunga e gloriosa civiltà - senti che oggi lo stile è nuovo; tu senti ancora che è di gran lunga migliorata la posizione dell'Italia nel mondo! Non ci vergogniamo più di essere italiani: abbiamo l'orgoglio! Abbiamo l'orgoglio, o concittadini, di essere italiani e di appartenere a questo popolo, che ha trenta secoli di civiltà, che era grande quando là non erano ancora nati: questo popolo, che ha dato per ben tre volte al mondo attonito il sigillo della sua potente civiltà; questo popolo che oggi vive composto, disciplinato, ordinato, ha un'esperienza storica di incalcolabile valore, poiché si tratta di scegliere, o concittadini, o popolo di Catania, si tratta di scegliere fra le teorie brumose, antivitali, antistoriche, e il nostro quadrato, romano spirito latino che si rende conto di tutta la realtà, che affronta la vita come un combattimento, e che è disposto a morire quando l'idea chiama e la grande campana della storia batte!

Popolo di Catania!

Io ti ringrazio dal profondo del cuore; ma se l'ora non fosse tarda, e se io non temessi di insistere su argomenti che sono già vivi nella vostra coscienza, vorrei tessere un elogio della Sicilia, un elogio del popolo siciliano, che, dopo essersi redento all'interno, sta per riprendere il suo glorioso cammino per le vie del mondo: le strade del mare.

O popolo di Catania marinara!

Dobbiamo tornare ad amare il mare, a sentire la ebbrezza del mare, poiché, « vivere non necesse sed navigare necesse est ».

Popolo di Catania!

Leva il tuo pensiero alla Maestà del Re. Leva il tuo pensiero a tutti coloro che hanno sofferto per la Patria, leva il tuo pensiero di gratitudine, di orgoglio e d'amore per la nostra bellissima, adorabile Italia!