Tuesday 5 February 2013

Lettera al cancelliere Adolf Hitler, 25 agosto 1939


25 agosto 1939

Führer,

Rispondo alla Vostra lettera che mi è stata consegnata in questo momento dall'Ambasciatore Mackensen.

l) Per quanto riguarda l'accordo con la Russia, io lo approvo completamente.

S. E. Goring vi dirà che nei colloqui avuti con lui nell'aprile scorso, io affermai che — per evitare l'accerchiamento da parte delle democrazie — era necessario un riavvicinamento fra la Germania e la Russia.

2) Ritengo che sia utile cercare di evitare una rottura o un raffreddamento con il Giappone e quindi un suo riavvicinamento al gruppo degli Stati democratici. In questo senso io ho telegrafato a Tokio e pare che — superata la sorpresa — ci sia in quella opinione pubblica, una migliore disposizione d'animo.

3) Il Patto di Mosca blocca la Romania e può cambiare la posizione della Turchia, la quale ha accettato i prestiti inglesi, ma non ha ancora firmato l'alleanza. Un nuovo atteggiamento della Turchia sposterebbe tutto il dispositivo strategico dei franco-inglesi nel Mediterraneo orientale.

4) Per quanto concerne la Polonia, io ho la perfetta comprensione delia posizione germanica e del fatto che una situazione così tesa, non può durare all'infinito.

5) Per quanto riguarda l'atteggiamento pratico dell'Italia, nel caso di una azione militare, il mio punto di vista è il seguente:

- Se la Germania attacca la Polonia ed il conflitto rimane localizzato, l'Italia darà alla Germania ogni forma di aiuto politico, economico che le sarà richiesto.

- Se la Germania attacca la Polonia e gli Alleati di questa contrattaccaHo la Germania, Vi prospetto l'opportunità di non assumere io l'iniziativa di operazioni belliche date le attuali condizioni della preparazione militare italiana ripetutamente e tempestivamente segnalate a Voi, Führer, e a von Ribbentrop.

Il nostro intervento può tuttavia essere immediato se la Germania ci darà subito i mezzi bellici e le materie prime per sostenere l'urto che i franco-inglesi dirigeranno prevalentemente contro di noi. Nei nostri incontri la guerra era prevista dopo il 1942, e a quell'epoca sarei stato pronto per terra per mare e per aria, secondo i piani concordati.

Ritengo inoltre che le semplici misure militari italiane già prese ed altre da prendere in seguito immobilizzeranno in Europa ed in Africa notevoli forze franco-britanniche.

Considero mio stretto dovere di amico leale quello di dirvi tutta la verità e prospettarvi la realtà: non farlo potrebbe avere conseguenze spiacevoli per noi tutti.

Questo è il mio punto di vista e poichè dovrò fra poco riunire i massimi organi del Regime, Vi prego di farmi conoscere il Vostro.

MUSSOLINI



La lettera di cui sopra è stata scritta in risposta alla seguente lettera di Adolf Hitler:

25 agosto 1939

Duce,

Da molto tempo la Germania e la Russia meditavano sulla possibilità di porre su una nuova base i reciproci rapporti politici.

La necessità di addivenire a risultati concreti in questo senso è stata rafforzata:

1) dalle condizioni della situazione politica mondiale in generale, per la parte che è decisiva per entrambe le Potenze dell'Asse;

2) dal continuato procrastinare una chiara presa di posizione da parte del Gabinetto giapponese. Il Giappone era bensl disposto ad un'alleanza contro la Russia, alla quale la Germania — come pure, secondo me, l'Italia — possono essere nelle presenti circostanze interessate soltanto in modo secondario. Ma non era disposto ad assumere obblighi altrettanto chiari verso l'Inghilterra, la qual cosa sarebbe stata decisiva non soltanto dal punto di vista della Germania, ma anche da quello dell'Italia. L'affermazione dei militari secondo cui avrebbero potuto decidere in poco tempo il Governo giapponese a prendere chiaramente posizione anche verso l'Inghilterra, fu messa avanti per dei mesi, ma praticamente non fu realizzata;

3) i rapporti della Germania con la Polonia sono stati insoddisfacenti a partire dalla primavera e nelle ultime settimane sono diventati semplicemente intollerabili, non per colpa del Reich, ma principalmente a causa dell'azione dell'Inghilterra. Le notizie sulla persecuzione dei tedeschi in quella regione non sono notizie di stampa inventate, ma soltanto una parte di una verità da far fremere. Lo strangolamento di Danzica praticato dalla Polonia con la sua politica doganale, che già da settimane conduce al completo ristagno di tutto il commercio, annichilirebbe la città anche se durasse ancora per un tempo molto limitato.

Queste ragioni mi hanno indotto ad affrettare la conclusione delle conversazioni russo-tedesche. Non vi ho ancora, Duce, informato in dettaglio su questo argomento, perchè mi mancava non soltanto la visione dell'ampiezza che queste conversazioni avrebbero potuto raggiungere, ma anche soprattutto la certezza della possibilità del successo.

Ora, nelle ultime settimane, la buona disposizione del Cremlino ad addivenire ad un cambiamento dei rapporti con la Germania -disposizione prodottasi a partire dall'allontanamento di Litvinov -è apparsa sempre più forte e mi ha reso ormai possibile, dopo avvenuta una chiarificazione preliminare, inviare il mio Ministro degli Affari Esteri a Mosca per stipulare un trattato, che è soprattutto il più vasto patto di non aggressione oggi esistente ed il cui testo è destinato ad essere reso pubblico. Il Patto è incondizionato e stabilisce inoltre l'obbligo della consultazione su tutte le questioni che interessano la Germania e la Russia. Oltre a ciò posso comunicarvi, Duce, che mediante le disposizioni in esso contenute è assicurato nel caso di qualunque conflitto l'atteggiamento benevolo della Russia e che, innanzitutto, non esiste più la possibilità di un qualsiasi attacco da parte della Romania in un tale conflitto.

Anche la Turchia, in queste condizioni, può soltanto procedere ad una revisione dell'atteggiamento tenuto finora. Ma ripeto ancora una volta che la Romania non è più in condizione di prender parte ad alcun conflitto contro l'Asse! Io credo, Duce, di potervi dire che attraverso le trattative con la Russia sovietica si è creata una situazione politica mondiale completamente nuova, che dev'essere considerata come un fortissimo guadagno per l'Asse.

Circa la situazione alla frontiera polacco-tedesca posso soltanto comunicare a V. E. che noi siamo da settimane in stato di allarme, che naturalmente i provvedimenti tedeschi si sono sv.iluppati parallelamente alla mobilitazione polacca e che nel caso si verificassero procedimenti insopportabili agirei fulmineamente. L'affermazione del Governo polacco di non essere responsabile dei procedimenti inumani, dei numerosi incidenti di frontiera (solo stanotte si sono verificati 21 sconfinamenti polacchi), del fuoco a cui sono stati fatti oggetto aeroplani civili tedeschi (che, per evitare la possibilità di scontri hanno già l'ordine di tenersi sul mare nei loro voli verso la Prussia Orientale), questa affermazione prova soltanto che quel Governo non ha più in mano la sua soldatesca in subbuglio. Da ieri Danzica è circondata da truppe polacche, ciò che costituisce una situazione insopportabile. In tali condizioni nessuno può prevedere ciò che si verificherà nell'immediato avvenire. Posso però soltanto assicurarVi che vi è in qualche modo una frontiera dalla quale non posso indietreggiare a nessun patto.

Inoltre posso infine assicurarvi ancora, Duce, che in situazione analoga io recherò all'Italia una piena comprensione e che voi potete fin d'ora esser sicuro del mio atteggiamento in ogni caso del genere.

ADOLF HITLER