Tuesday 5 February 2013

Lettera al cancelliere Adolf Hitler, 27 agosto 1940


Rome, 27 agosto 1940

Führer,

Dopo il nostro colloquio del 18 giugno non abbiamo più avuto occasione di procedere a uno scambio di idee. Ritengo opportuno dirvi, quello che io penso della situazione in questo momento.

Per quanto riguarda il bacino danubiano balcanico nulla vi è mutato nella politica concordata e cioè quella che mira a tenere tale zona fuori del conflitto. Le misure militari alla frontiera jugoslava e greca hanno un semplice carattere precauzionale, trattandosi di due Stati chiaramente ostili all'Asse e pronti a vibrarci un colpo nella schiena non appena se ne presenti l'occasione. Presso Trieste la Polizia ha scoperto ben cinque depositi di armi predisposti dai comitati serbi.

Non vi è ignoto, d'altronde, che tanto la Grecia quanto la Jugoslavia hanno mobilitato quasi completamente le loro forze armate, e nessun dubbio può esistere circa la effettiva, continua e accertata complicità della Grecia colla Gran Bretagna. Tutti i porti greci sono basi contro di noi.

Ciò premesso, non è in quella regione che, salvo l'imprevedibile, intendo dirigere lo sforzo militare, bensl dalla parte dell'Egitto. I preparativi sono ultimati e Graziani ha ricevuto l'ordine di attaccare il giorno stesso in cui i tedeschi attaccheranno la Gran Bretagna. Malgrado le difficoltà del clima e del terreno, si spera di poter battere gli inglesi e gli egiziani che saranno probabilmente con essi.

Passiamo ora ad un giro d'orizzonte.

Francia. — Per uno straordinario fenomeno psicologico (spiegabile con l'incredibile orgoglio francese) la Francia non si considera vinta. Essa conta sulla resistenza inglese e sull'appoggio americano. Ciò che accade nel Nord Africa indica le intenzioni francesi. Occorre vigilarla ed imporre condizioni di pace che la rendano innocua.

Stati Uniti. — A meno che non si verifichi un improvviso voltafaccia, sempre possibile in un paese di autentici isterici come sono i politicanti americani, la possibilità dell'intervento americano dev'essere calcolata come una realtà di domani, specie se, come sembra probabile, Roosevelt sarà rieletto. Roosevelt non arriverà a dare un contributo di uomini, ma darà un più largo aiuto di mezzi, soprattutto aerei. Ciò accade già oggi, per cui anche questa possibilità non può impedire la disfatta della Gran Bretagna.

Giappone. — Non ho ancora veduto i risultati del nuovo « corso » della politica giapponese. I giapponesi sono lentissimi e misteriosi nei metodi, sebbene chiarissimi nei fini. Penso che la politica dell'Asse a Tokio debba consistere nel « distendere » i rapporti russo-giapponesi e nel « tendere » al massimo quelli fra Stati Uniti e Giappone.

Tornando alle cose militari è superfluo che io Vi dica con quanta gioia marinai e aviatori italiani si preparano ad agire direttamente contro la Gran Bretagna insieme coi camerati tedeschi.

Accogliete, Führer, il mio cameratesco saluto.

MUSSOLINI

P. S. — Il raccolto di frumento è di sette milioni di quintali inferiore a quello dello scorso anno, ma i raccolti di altri prodotti essendo ottimi, non si hanno eccessive preoccupazioni per l'alimentazione.