Tuesday, 5 February 2013

Lettera a Sua Altezza Reale Imperiale Umberto di Savoia, 2 luglio 1940


Roma, 2 luglio 1940-XVIII

Altezza,

tornato a Roma, desidero rinnovarvi l'espressione del mio profondo compiacimento per la disciplina, il comportamento, il morale delle truppe che voi comandate.

Le Divisioni e i reparti che ho avuto la fortuna di passare in rassegna, si sono presentati in un modo che, senza ombra di esagerazione rettorica, si può definire superbo.

Gli italiani e gli stranieri devono sapere che nei giorni 21, 22, 23 e 24 combatteva quella che sarà chiamata la «Battaglia del fronte Alpino occidentale», impegnata s'una estensione di 200 chilometri, a quote fra i 2000 e i 3000 metri, in mezzo a incessanti tormente di neve.

Gli italiani e gli stranieri devono sapere che dal Piccolo San Bernardo al fiume Roia il primo sistema della Maginot è crollato sotto l'assalto delle fanterie italiane che lo hanno sfondato per una profondità tra gli 8 e i 32 chilometri.

Gli italiani e gli stranieri devono sapere che i francesi annidati nelle caverne, muniti di cannoni di ogni specie, hanno resistito accanitamente sino all'ultimo, sino cioè all'armistizio e anche alcune ore dopo, poichè, fra l'altro, erano stati tenuti letteralmente allo scuro di quanto era accaduto nel resto della Francia.

Gli italiani e gli stranieri devono sapere che gli stessi francesi sono rimasti attoniti davanti alla tenacia, all'impeto e allo sprezzo — veramente sovrano — del pericolo, dimostrato dalle fanterie italiane, d'ogni corpo, e dalle artiglierie. I battaglioni del genio sono stati efficaci collaboratori dell'assalto.

Gli italiani e gli stranieri devono sapere che la battaglia è stata dura e sanguinosa. Migliaia di uomini fuori combattimento lo testimoniano. Com'è nella regola del Regime, saranno pubblicati gli elenchi dei Caduti. Quanto ai feriti, che ho visitato negli ospedali, dico che è difficile trovare nel mondo un'altra razza la quale, davanti alle più crudeli lacerazioni della carne, dimostri — come l'italiana — tanta calma e tanto stoicismo.

Altezza, scrivendovi a visita ultimata, ho creduto che non si dovesse ulteriormente tardare a precisare questi dati di fatto che già appartengono alla storia e accrescono il patrimonio di gloria dell'Esercito italiano.

La Patria può essere fiera di questi suoi figli in armi, temprati nel cuore e nei muscoli da venti anni di Fascismo.

MUSSOLINI