Sunday, 4 March 2012

Discorso di Bari, 6 settembre 1934

Al popolo di Bari

di Benito Mussolini

Camicie Nere di Bari!

Al termine di questa ardente e solare giornata, quindi fascista, voi non vi attendete certamente un discorso politico, nel senso ormai tradizionale della parola.

Sono venuto tra di voi, per mantenere la mia promessa (applausi prolungati) e sono veramente lieto di questa giornata, che mi ha messo in contatto col generoso popolo di Puglia (applausi vivissimi), popolo di agricoltori solidi e di marinai intraprendenti, due categorie di italiani, che sono particolarmente care al mio cuore. (Acclamazioni vivissime).

La Fiera del Levante è una realizzazione superba di Bari fascista, è un magnifico esempio di volontà tenace e di spirito di organizzazione. (Applausi prolungati).

Questa parola pareva che non trovasse posto nel dizionario della lingua italiana. Ma si trattava dell’errore di gente che non ci conosceva. (Applausi altissimi).

Il popolo italiano ha dato, nella sua tre volte millenaria storia, esempi formidabili di organizzazione giuridica, politica e sociale. (Acclamazioni vibrantissime).

Il Mediterraneo è un mare certamente meridionale. È sulle rive del Mediterraneo che sono nate le grandi filosofie, le grandi religioni, la grande poesia e un impero che ha lasciato tracce incancellabili nella storia di tutti i popoli civili. (Applausi vivissimi).

Trenta secoli di storia ci permettono di guardare con sovrana pietà talune dottrine di oltr’Alpe, sostenute dalla progenie di gente che ignorava la scrittura, con la quale tramandare i documenti della propria vita, nel tempo in cui Roma aveva Cesare, Virgilio e Augusto. (Acclamazioni altissime).

Non è dunque una sorpresa per me la prova di questa Fiera del Levante, che oggi metto all’ordine del giorno della Nazione e addito a tutti i popoli civili. Desidero alla vostra presenza ringraziare tutte le Nazioni che sono intervenute e con particolare simpatia a quelle che ci hanno dato una prova di amicizia, mandando qui loro ambasciatori e loro ministri. (Applausi).

lo dico a tutti e particolarmente ai popoli dell’Oriente, che è così vicino a noi e che noi conosciamo, con i quali abbiamo avuto contatti per tanti secoli, io dico: credete nella volontà di collaborazione dell’Italia fascista, lavorate con noi, scambiamoci le merci e le idee, vediamo con lo sforzo solidale di tutti, vicini e lontani, se sia possibile uscire da questa depressione che attanaglia gli spiriti e mortifica la vita.

Che cosa era la Puglia prima della Rivoluzione? Una regione nella quale un passato glorioso aveva lasciato monumenti di una bellezza incomparabile. Questo è il passato. Ma noi fascisti siamo tesi all’avvenire, che sentiamo come una creazione della nostra volontà tesa nell’obbiettivo della vittoria. (Applausi).

Di quando in quando la Puglia occupava le cronache della Nazione attraverso i più o meno pittoreschi ludi cartacei. Questo appartiene al passato, che noi abbiamo profondamente sepolto e che nessuna forza al mondo può risuscitare mai più. (Acclamazioni altissime).

Oggi la Puglia, con Bari alla testa, è una terra profondamente fascista, che ha dato delle magnifiche squadre d’azione, che ha dato dei Martiri, la cui memoria vive perenne nei nostri cuori. Oggi vi sentite parte intima dell’organismo del popolo italiano. (La folla risponde unanime: « Sì! Sì! »).

Non è senza significato il fatto, e voglio segnalarlo, che da Torino sia partita una carovana per venire a Bari. Con questo Torino ha dimostrato ancora una volta quella sensibilità patriottica e nazionale, che fecero, nei tempi del Risorgimento, il baluardo della Patria. (Applausi). Gioverà ricordare anche che uno dei più intimi amici e collaboratori di Camillo Cavour, fu il barese Massari (applausi), che ha lasciato un diario dove, giorno per giorno, egli fa vedere come Cavour vivesse e combattesse per l’indipendenza e l’avvenire della Patria.

Camicie Nere!

La Rivoluzione fascista, nel settore politico, è andata molto innanzi. C’è ancora da fare. Non per niente abbiamo introdotto nei vostri spiriti il concetto della Rivoluzione come modo perenne di conquista. (Acclamazioni). Nel settore economico abbiamo poste le basi fino dal 1926: le premesse ci sono. Ora marceremo.

Voi mi domanderete: quale è l’obbiettivo? Vi rispondo: l’obbiettivo della nostra marcia sul terreno economico è la realizzazione di una più alta giustizia sociale per il popolo italiano. (Applausi vivissimi e insistenti).

Camicie Nere di Bari!

Nel segno del Littorio, noi abbiamo vinto. Nel segno del Littorio, noi vinceremo domani.

Ne siete convinti? (La folla prorompe in un grido altissimo: « Sì! Sì! »).