Sunday 4 March 2012

Discorso di Roma, 20 giugno 1937

Alle donne fasciste

di Benito Mussolini

Donne fasciste!

Questa d'oggi, 20 giugno dell'anno XV dell'Era fascista, è la vostra grande giornata. Voi siete oggi, in questa Roma tornata nuovamente imperiale, le protagoniste di un evento politico. Per lo stile, per la sua vastità e soprattutto per il vostro ardore, questa adunata non ha precedenti nella storia del mondo.

Se venire da tutte le provincie d'Italia a Roma e in questa piazza Venezia che è il cuore di Roma può costituire per voi un premio, io desidero di dirvi subito che voi lo avete perfettamente meritato.

Ed è giusto che il Partito vi abbia fatto l'alto onore di inaugurare la Mostra del Circo Massimo, la quale documenta quanto ha fatto e quanto fa il Regime fascista per tutelare la salute morale e fisica delle giovani generazioni del popolo italiano.

Come donne italiane e fasciste voi avete dei particolari doveri da compiere: voi dovete essere le custodi dei focolari, (la folla grida con una sola voce: « Sì! Sì! »), voi dovete dare con la vostra vigilante attenzione, col vostro indefettibile amore, la prima impronta alla prole che noi desideriamo numerosa e gagliarda.

(La moltitudine grida ancora appassionatamente: « Sì! Sì! »).

Le generazioni dei soldati, dei pionieri, necessarie per difendere l'Impero, saranno quali voi le farete. Ora io vi domando: l'educazione che darete, sarà romana e fascista?

(La moltitudine urla ancora: « Sì! Sì! »).

Questa è la risposta che io mi attendevo da voi. Durante questi quindici anni, duri e magnifici, le donne italiane hanno dato prove infinite del loro coraggio, della loro abnegazione: sono state l'anima della resistenza contro l'obbrobrioso assedio ginevrino, hanno dato gli anelli alla Patria, hanno accolto i sacrifici necessari per attingere la vittoria con quella fierezza e quel contenuto dolore che è nelle tradizioni delle eroiche madri italiane.

Donne fasciste!

Per la sua azione d'assistenza nazionale e sociale che deve andare dalle città ai campi, il Regime ha contato e conta su di voi. (« Sì! Sì! »).

Per le opere di domani che noi ci auguriamo pacifiche il Regime potrà sempre contare su di voi?

(La moltitudine grida ancora una volta: « Sì! Sì! »).

Sulla vostra disciplina?

(« Sì! Sì! »).

Sulla vostra fede?

(Le donne fasciste gridano un entusiastico, vibrantissimo: « Sì! »).

Allora io vi dico che non ci saranno più ostacoli nella marcia trionfale del popolo italiano.