1 novembre 1943-XXII
Führer,
colgo l'occasione del viaggio del comandante Wolff presso il vostro Quartier generale per ricordarmi a voi e per darvi una schematica relazione sulla situazione italiana a fine di ottobre.
La situazione è leggermente migliorata. Ci sono dei sintomi di ripresa, ma la catastrofe fu cosi improvvisa e totale, che molto tempo ancora occorre prima che le masse tornino in linea morale e materiale.
Non considero grave il fenomeno dei gruppi armati che sono qua e là sui monti dell'Appennino. Si tratta in gran parte di soldati sbandati (spesso originari dell'Italia meridionale) e non rappresentano un pericolo.
Per quanto avete fatto e per quanto farete onde farmi raggiungere l'obiettivo che considero il supremo (cioè tornare al combattimento il più presto possibile), ricevete, Führer, il mio ringraziamento più profondo.
Fra pochi mesi dovranno presentarsi alle caserme i giovani del 1924. Se si presentano al completo, questo sarà il segno decisivo che la crisi è superata. Le previsioni dello Stato Maggiore sono piuttosto ottimistiche.
Voglio aggiungere, Führer, che dalla terribile crisi del luglio-agosto-settembre 1943 una unanimità nazionale è sorta. La monarchia è liquidata anche nelle regioni occupate dagli angloamericani. E ancora desidero dirvi che i rapporti fra le popolazioni e le truppe tedesche si avviano a divenire sempre più cordiali.
I contatti di Graziani e Gambara con i vostri marescialli hanno un carattere veramente cameratesco.
Mi riprometto, Führer, di scrivervi più lungamente su vari argomenti in un prossimo tempo.
Intanto vi prego di ricevere i miei più amichevoli saluti e ringraziamenti, insieme coll'espressione della mia immutabile fede nel vostro destino e in quello della Germania.
MUSSOLINI