Roma, 2 giugno 1940
Führer,
vi ringrazio cordialmente del messaggio che mi avete mandato in risposta al mio consegnatovi dall'ambasciatore Alfieri.
La vittoriosa conclusione della gigantesca battaglia delle Fiandre ha sollevato, insieme al mio, l'entusiasmo di tutto il popolo italiano.
Circa la data dell'intervento dell'Italia, mi rendo perfettamente conto sulla.opportunità di procrastinarla, onde permettere alla vostra Aviazione di distruggere le forze aeree francesi. Questo breve ritardo permette anche a me di perfezionare la mia preparazione in tutti settori metropolitani e oltremare.
Il mio programma è il seguente: lunedì 10 giugno, dico 10 giugno, dichiarazione di guerra; e dal giorno 11 mattina inizio ostilità.
Quanto al nostro inoontro, vi ringrazio di averlo progettato, ma ritengo più opportuno che avvenga dopo l'entrata in guerra dell'Italia.
Nel discorso che pronuncerò poche ore dopo la dichiarazione di guerra, dirò che l'Italia, conformemente alla sua politica, non intende allargare l'area della guerra e citerò i paesi danubiani e bakanici compresa la Grecia e la Turchia.
Ora vi esprimo il mio desiderio di vedere almeno una rappresentanza dell'Esercito italiano combattere insieme ai vostri soldati per suggellare sul campo la fraternità d'armi e il cameratismo delle nostre rivoluzioni. Se voi accettate questa mia offerta, vi manderò alcuni reggimenti di bersaglieri, che sono soldati valorosi e resistenti.
Vi mando il mio più cordiale saluto, insieme all'augurio più fervido per i futuri successi delle nostre Forze Armate.
MUSSOLINI