Thursday, 7 February 2013

Telegramma al prefetto Cesare Mori, 7 gennaio 1926

(Pubblicato in « Il Popolo d'Italia », 8 gennaio 1926)

7 gennaio 1926

Prefetto Mori,

durante il mio viaggio in Sicilia, dissi in una pubblica piazza, dinanzi a grande folla di popolo acclamante, che bisognava liberare la popolazione siciliana dalla delinquenza rurale e dalla « mafia ». Veggo che dopo l'epurazione della provincia di Trapani, V. E. continua magnificamente l'opera nelle Madonie. Le esprimo il mio vivo e altissimo compiacimento e la esorto a proseguire sino in fondo, senza riguardo per alcuno, in alto o in basso. Il fascismo, che ha liberato l'Italia da tante piaghe, cauterizzerà, se necessario, col ferro e col fuoco, le piaghe della delinquenza siciliana. Cinque milioni di laboriosi e patriottici siciliani non debbono più oltre essere vessati, taglieggiati, derubati e disonorati da poche centinaia di malviventi. Anche questo problema deve essere risolto e sarà risolto. Autorizzo V. S. rendere pubblico questo dispaccio nei giornali locali.

MUSSOLINI