Tuesday, 5 February 2013

Lettera al cancelliere Adolf Hitler, 30 maggio 1940


Roma, 30 maggio 1940

Führer,

ancora una volta vi ringrazio per il messaggio che mi avete mandato e nel quale ho trovato assai interessanti le notizie concernenti il valore dei soldati dei diversi eserciti.

Nel frattempo mi è giunta notizia della capitolazione del Belgio e vi mando le mie felicitazioni.

Ho tardato qualche giorno a rispondervi perché volevo darvi l'annunzio della mia decisione di entrare in guerra dal prossimo 5 giugno. Se voi riterrete che, per una migliore sincronia con i vostri piani, io debba ritardare ancora qualche giorno, me lo direte; ma ormai il popolo italiano è impaziente di schierarsi accanto al popolo tedesco nella lotta contro i comuni nemici.

Durante questi nove mesi lo sforzo compiuto nella preparazione militare è stato considerevole. Oggi sono in stato di buona efficenza circa settanta divisioni; delle quali dodici stanziate oltre mare (Libia, duecentoventimila uomini; Albania, centomila). L'Africa Orientale Italiana di spone di trecentocinquantamila uomini tra italiani ed indigeni, che non entrano in questo conto.

Come vi ho già detto, la Marina e l'Aviazione sono già sul piede di guerra.

Il Comando di tutte le forze armate sarà assunto da me. Avendone i mezzi, potrei formare altre settanta divisioni, perché non sono gli uomini che mancano.

Dal punto di vista politico ritengo necessario non estendere il conflitto al bacino danubiano-balcanico, dal quale anche l'Italia deve trarre quei rifornimenti che non le verranno più dall'Inghilterra.

Considero come una dichiarazione in tal senso, che farò al momento opportuno, avrebbe un effetto calmante presso quei popoli e li renderebbe del tutto refrattari ad eventuali tentativi degli Alleati.

Ciò stabilito, i nostri Stati Maggiori prenderanno le misure per quanto riguarda lo sviluppo delle operazioni.

Nell'attesa di una vostra risposta, accogliete, Führer, le espressioni della mia cameratesca amicizia.

MUSSOLINI