Como, 26 aprile 1945
Cara Rachele,
eccomi giunto all'ultima fase della mia vita, all'ultima pagina del mio libro. Forse noi due non ci rivedremo più; perciò ti scrivo e ti mando questa lettera. Ti chiedo perdono di tutto il male che involontariamente ti ho fatto. Ma tu sai che sei stata per me l'unica donna che ho veramente amato. Te lo giuro davanti a Dio e al nostro Bruno in questo momento supremo. Tu sai che noi dobbiamo andare in Valtellina. Tu, coi ragazzi, cerca di raggiungere la frontiera svizzera. Là vi farete una nuova vita. Credo che non vi rifiuteranno il passaggio, perché li ho aiutati in ogni circostanza e soprattutto, perché siete estranei alla politica. Se così non fosse dovete presentarvi agli alleati, che probabilmente saranno più generosi degli italiani. Ti raccomando l'Anna e il Romano, specialmente l'Anna che ne ha tanto bisogno. Tu sai quanto ti amo. Bruno dal cielo ci assisterà. Ti bacio e ti abbraccio insieme ai ragazzi.
Tuo
BENITO