Roma, 25 agosto 1940-XVIII
Caro Franco,
Vi ringrazio della lettera che mi avete mandato e nella quale mi prospettate la situazione della Spagna nella attuale fase della guerra.
Mi piace di dichiararvi subito che la Vostra lettera non mi ha sorpreso.
Ho sempre pensato, sino dallo scoppio della guerra, che la "Vostra" Spagna, cioe la Spagna della Rivoluzione falangista, non avrebbe potuto restare neutrale sino alla fine, e che dalla neutralita. sarebbe, al momento opportuno, passata alla non belligeranza e finalmente, all'intervento.
Se questo non accadesse, la Spagna si estranierebbe dalla storia europea, sopratutto dalla storia di domani che sará. determinata dalle due Potenze vittoriose dell'Asse. Inoltre non avrebbe titoli morali per risolvere i suoi problemi africani e, lasciatemelo dire, una Rivoluzione trionfante deve porsi degli obiettivi esterni, di carattere internazionale, cioe, gli obiettivi che in un determinato momento concentrano la totale attenzione e lo sforzo completo di un popolo.
Mi rendo conto che dopo tre anni di guerra civile, la Spagna avrebbe bisogno di un lungo periodo di calma; ma gli eventi non lo consentono e la Vostra situazione economica interna non peggiorera. se Voi passerete dalla non-belligeranza all'intervento.
Desidero dirvi, caro Franco, che io con queste mie obiettive consideración non intendo minimamente sollecitarvi a prendere le Vostre decisioni. Sono ben certo che le Vostre decisioni saranno, come sempre, inspirate dalla difesa degli interessi fondamentali del Vostro popolo, e sono altresi certo che Voi non lascerete passare questa occasione per dare alla Spagna il suo spazio vitale africano.
Nessun dubbio che — dopo la Francia — sará battuta la Gran Bretagna. Il regime inglese vive oramai di un solo elemento: la menzogna.
Non ho bisogno di dirvi che per quanta riguarda le Vostre aspirazioni, Voi potete contare sulla piena solidarietá dell'ltalia fascista.
Vi prego, caro Franco, di accogliere i miei piú cordiali camerateschi saluti.
MUSSOLINI