Condizioni agli aventiniani
di Benito Mussolini
Quello che è accaduto ieri in quest'aula è veramente inaudito e giustifica pienamente il mio sdegno e legittima non meno pienamente la vostra indignazione. Al riparo di una grande Morta, passando sulle spoglie sacre della prima Regina d'Italia, che amò intensamente il Fascismo e dal Fascismo fu intensamente riamata, un gruppo di uomini dell'Aventino si è insinuato furtivamente in questa assemblea traendo profitto e sperando l'impunità dalla nostra commozione.
Innanzi all'obliquo tentativo bisogna dire e ripetere la nostra intimazione nettissima e riporre le nostre inderogabili condizioni. Si è parlato di mito. Per mio conto vi rinunzio, perché il mito non può essere imposto e io respingo ogni anticipata giubilazione. Vivissimo, tra uomini vivi come sono i fascisti italiani, non intendo di essere collocato anzi tempo negli spazi siderei dei miti inaccessibili, ai quali molto spesso si bruciano grani di incenso convenzionali e distratti quando non sono menzogneri e codardi.
Ma chiunque dell'Aventino voglia ritornare, semplicemente tollerato, in quest'aula, deve solennemente e pubblicamente:
1°) riconoscere il fatto compiuto della rivoluzione fascista, divenuta ormai un regime che ha profondamente mutato la costituzione dello Stato italiano, per cui una opposizione preconcetta è politicamente inutile, storicamente assurda e può esser compresa soltanto in coloro che vivono al di là dei limiti dello Stato;
2°) riconoscere non meno pubblicamente e non meno solennemente che la nefanda campagna scandalista dell'Aventino è miseramente fallita, perché non è mai esistita una questione morale che riguardasse il Governo o il Partito;
3°) scindere non meno solennemente e pubblicamente la propria responsabilità da coloro che oltre le frontiere continuano l'agitazione antifascista.
Accettate ed eseguite queste condizioni, gli sbandati possono sperare nella nostra tolleranza e rientrare in quest'aula. Senza l'accettazione e l'esecuzione di queste condizioni, finché io sia in questo posto, e mi riprometto di starci per un pezzo, essi non rientreranno né domani, né mai!