Friday 9 March 2012

La santa crociata della civiltà contro la barbarie bolscevica

(Pubblicato in « La Rassegna nazionale », 1941)

di Giulio De' Rossi dell'Arno

Europa latina e germanica, Europa dalle mille vite, Europa sacro fuoco immortale di civiltà, Dio ti benedica!

Europa; che mai nei secoli ti sottomettesti alla violenza dei barbari di Oriente o di Occidente, e sempre li vincesti con l'energia del tuo dinamismo civilizzatore, Europa perenne primavera delle genti, Dio ti benedica.

E Iddio ti ha benedetto, o Europa latina e germanica, o figlia del sole — del sole materiale e del sole spirituale —, Dio ti ha benedetto perchè tu sia il riflesso della Sua luce su tutta la terra: nella materia che si rinnova e nello spirito che si eterna.

Nessuna forza supera la tua forza, se brandisci la spada a difesa del sacro retaggio che Iddio ti ha commesso.

Quando le tue genti con amoroso rito tornano a inginocchiarsi all'ara sacra di Roma — centro umano e divino della civiltà — allora esse attingono, come Pegaso, energie sempre nuove inestinguibili vittoriose.

Invano il bolscevismo, immondo profanatore d'ogni ideale, negatore d'ogni forza spirituale, nemico di Dio e dell'umanità si leva contro di te, o Europa, per piegarti ai suoi voleri di satrapo e di osceno bestemmiatore, ubriaco di orgia e di vodca.

Invano il claudicante despota della Casa Bianca, vittima della tratta giudaica, si affaccia, livido di tabe e di rabbia, sull'oceano, come femmina di conio addescatrice di marinai negli angiporti; il tuo limpido occhio, o Europa, resta fisso nei soli puri dell'anima umana, anelante di salire verso le più alte vette della civiltà di Roma.

Stupida e criminale la vendetta organizzata dai gemetti infernali di Londra e di Washington e dai Farinata del Ghetto, ribelli ai voleri di Dio, incauti strumenti del demonio.

Ingenua la mascherata in saio francescano dell'ebraismo internazionale.

Dio ha illuminato i popoli: l'Europa è veggente.

Essa ha scorto la via della sua salvezza, vi si incammina si salva vince trionfa.

Le genti d'Europa si sono strette in un sol Fascio contro i nemici dell'Europa e della sua civiltà.

Ed ecco dietro l'Italia la teoria dei popoli assetati di vero di pace di giustizia di amore fecondo e di feconde opere correre ansiosi per dissetarsi alla sorgente della civiltà: a Roma.

Non vi è cuore nè anima cristiana che non sentano la bellezza, umana e cristiana, del sacrificio chiesto, ai loro popoli, dai Grandi Capi dell'Italia e della Germania, per la lotta contro il bolscevismo sovvertitore di ogni principio morale sociale familiare; contro il bolscevismo distruttore e profanatore di Chiese e di sacre iconi; contro il bolscevismo cinico e barbaro uccisore di Sacerdoti e seviziatore di Suore.

Le finalità della guerra rivoluzionaria risplendono ormai limpide e pure, come limpide e pure apparvero, nel cielo d'Italia, allorché i neri gagliardetti della Marcia Fascista si levarono contro gli stracci rossi del comunismo, per riaffermare, sulla bruta materia, i valori eterni dello spirito e le realtà eterne della Patria.

Chi ormai, se ami Cristo se ami la Patria se ami la famiglia se ami se stesso nei valori dell'anima, non ascriverà a onore e a sacrosanto imprescindibile dovere combattere nei ranghi dell'Asse?

È la crociata della civiltà di Roma contro la barbarie della demoplutocrazia e del bolscevismo.

È la crociata dell'amore contro l'odio seminato tra i popoli dal liberalismo e dal comunismo.

È la crociata della più alta giustizia sociale proclamata dal Fascismo, contro le iniquità della lotta di classe predicata dalla democrazia e dal socialismo.

È la crociata dei servi di Dio contro i servi del demonio.

Giunta è l'ora e combattere bisogna, e vincere bisogna.

Siamo tutti un'anima sola intorno al DUCE perchè crediamo, fermamente crediamo, nell'idea cristiana e fascista di una maggiore giustizia sociale e internazionale da Lui, primo, scritta sui neri Gagliardetti della Rivoluzione; intorno al DUCE per ubbidire a Lui, che non può fallire, illuminato com'è, per chiari segni, dalla Provvidenza; intorno al DUCE per combattere, come e dove Egli comandi, fino al raggiungimento della più decisiva e luminosa vittoria che mai abbia arriso a un popolo.

La vittoria è sempre dalla parte di chi lotta nel nome di Dio.

L'Italia è con Dio.

La vittoria è nostra.