Sindacalismo fascista
di Benito Mussolini
Voglio parlare prima di tutto per esprimere la mia simpatia al capo del sindacalismo della vostra Provincia, ad Alcide Aimi, che conosco da anni e considero uno dei migliori fascisti italiani, perché appartiene alla categoria di quegli italiani che voglio creare per amore o per forza, i quali obbediscono in silenzio e lavorano con disciplina. Alcide Aimi non poteva rendermi omaggio migliore, né farmi dono più gradito di quello che qui fa, presentandomi questi quattro contratti di lavoro che esaminerò attentamente e che sono il risultato dello sforzo educativo e organizzato del sindacalismo fascista.
Io sono sindacalista, fascista sindacalista: intendo cioè, che le tre grandi attività del Fascismo siano queste: Partito: quindi amministrazione dei Comuni, delle Provincie, propaganda politica; opera di cultura, tutto quello che serve, in una parola a tenere inquadrate spiritualmente le nostre forze; Milizia e cioè difesa armata del regime, e finalmente Sindacalismo, ossia elevazione delle masse che lavorano; elevazione con il nostro metodo della necessaria severità e della disciplina che evita, la lusinga e soprattutto la menzogna. Non dobbiamo, cioè, promettere più di quello che siamo matematicamente sicuri di poter mantenere.
Qui è la rivoluzione fascista, o camerati! La rivoluzione è nel fatto che quarantamila operai di questa terra sono schierati sotto i nostri gagliardetti. Rivoluzione è quando il Governo inserisce le forze sindacali nello Stato e dà a queste forze sindacali, che il vecchio demo-liberalismo ignorava, il loro posto nella vita.
Ma noi diciamo: prima i doveri e poi i diritti. Il nostro è un sindacalismo italiano. Noi uniamo tutti gli elementi della produzione e li poniamo su di un piano comune che è la Nazione, cioè la collettività di cui siamo parte, parte interessata al benessere del tutto. Avete inteso? Credo di sì perché il mio è un linguaggio molto chiaro. I vostri occhi mi dicono che voi siete molto intelligenti. Occorre continuare per quella via: elevare le masse operaie senza ingannarle e mantenerle rigidamente fedeli alla causa del Fascismo e della Nazione.