Saturday, 3 March 2012

Terzo discorso di Tripoli, 11 aprile 1926

Alla Casa del fascio

di Benito Mussolini

Fascisti!

Quando mesi or sono il Governatore di Tripoli S. E. De Bono, al quale mi è grato di riaffermare in questo momento tutta la mia fraterna e devota amicizia, mi invitò a visitare Tripoli, risposi affermativamente perché volevo con un violento scossone concentrare l'attenzione degli italiani sull'oltremare.

Io vi dico che poiché avevo deciso di partire sarei partito egualmente anche se l'incidente occorsomi fosse stato più grave e ciò perché così vuole lo stile fascista che non ama mai rinviare quello che ha stabilito.

Non è privo di significato che io tragga il mio auspicio su questa riva del mare che fu di Roma e ritorna di Roma ed è particolarmente significativo che io senta aitorno a me tutto il popolo italiano, un popolo compatto di soldati, di coloni, di pionieri.

Camerati!

Leviamo il pensiero a questa Italia che sorge, a questa forte Italia che, carica del suo glorioso passato, non se ne fa impedimento, ma aculeo per marciare con ritmo sempre più celere verso l'immancabile trionfo di domani.