Thursday 8 March 2012

Il fascismo danese

(Pubblicato in « Gerarchia », 1934)

di Niccolò Giani

In Danimarca esiste, già da alcun tempo, un movimento fascista, il Dansk Samling. Ecco il programma sul quale il fascismo danese ha impostato la sua battaglia e che riproduciamo quasi integralmente:
« Dansk Samling è un movimento nazionale-socialista il cui fine è di liberare il paese ed il popolo dai pericoli e dalle distruzioni della democrazia. Il Dansk Samling rappresenta il risveglio del popolo che, senza guardare alle classi, vuol unire il popolo danese in un cameratismo nazional-socialista per distruggere l'attuale governo, falsamente chiamato « per il popolo » e che, con la lotta di classe, guasta il popolo stesso.

Il Dansk Samling ha perfetta comprensione delle idee fasciste in virtù delle quali si ha un governo autoritario con piena responsabilità di fronte al popolo.

Il Dansk Samling è contro tutti i partiti annali che esercitano una politica di classe o d'intervento egoistico.

Il Dansk Samling vuole tenacemente, a qualunque costo, combattere il marxismo socialdemocratico e comunista che vorrebbe la cosidetta dittatura del proletario. Il Dansk Samling vuol combattere la democrazia degenerata che amoreggia con gli istinti più bassi delle masse. Il Dansk Samling vuol combattere la sfrenatezza liberale che ha demolito fede e morale e perciò è stata dannosa alla vita spirituale e culturale del popolo.

Noi formiamo il fronte danese contro il cattivo spirito internazionale che ha rovinato e diviso il nostro popolo. Sotto l'emblema nordico antico del « segno del sole » vogliamo unire tutti, senza differenza di classi, in una unità di popolo.

Il Dansk Samling vuole un governo con un capo che stia al di sopra di tutti gli interessi di classe. La proprietà va rispettata. L'interesse del popolo deve procedere con l'interesse dell'individuo, in perfetta armonia.

Il lavoro non è solamente un mezzo per assicurarsi un bene materiale, è il vero scopo della vita, un valore etico che tutti dovranno sentire e dal quale nasce un cameratismo che distrugge l'odio e la lotta di classe. L'operaio non è un proletario perchè operaio; il proprietario della fabbrica non è capitalista perchè proprietario. Tra operaio borghese e contadino, tra i lavoratori della mano e dello spirito non v'è differenza: sono tutti cittadini con alti doveri verso il paese, e con lo stesso diritto al lavoro. Ognuno ha il dovere del lavoro, o spirituale o corporale. Il ricco pigro non sarà sopportato dallo stato e neppure il povero pigro. Chi non vuol lavorare o non vuol riconoscere « l'unità nazionale del popolo » non ha diritto alcuno verso lo stato. Lavoro, non elemosina! L'operaio chiede il lavoro non l'elemosina, ciò che costituisce il suo diritto. Scioperi e « lockout » (serrate) saranno puniti con la perdita dei diritti del cittadino.

L'agricoltura è la base dell'esistenza di ogni nazione.

L'educazione della gioventù sarà fatta conforme allo spirito nazionale. Bisogna educare il corpo con uno sport sano e creare fermezza di carattere, volontà e spirito di audacia.

L'istruzione dovrà lavorare per un ideale virile e la scuola non dovrà essere, come oggi, « la casa della mollezza ». Nelle scuole attuali si insegna che la donna è pari all'uomo fisicamente; siccome ciò è inesatto, l'errore ci ha portato alla cattiva conseguenza di rendere la donna maschile e l'uomo effemminato; e ciò è dannoso alla nazione.

Per creare « una cultura generale » tutti rimangono chiusi in un cerchio di sapienza mediocre. Le vedute universali, materialiste, marxiste dovranno essere estirpate dalle scuole, dai seminari e dalle università. Un popolo ha bisogno, oltre del pane, di una educazione spirituale. Il cristianesimo deve essere protetto e l'ateismo materialista-marxista dovrà essere combattuto. I sacerdoti devono solamente interessarsi della vita spirituale del popolo.

La giustizia attuale materialista-marxista deve essere sostituita da una giustizia su base danese. La criminalità aumenta in forza della falsa « umanità ». Si assolvono delinquenti veri e propri chiamandoli o « irresponsabili » o « scemi ». Saranno combattute tutte le immoralità che si sfogano in unioni morganatiche, relazioni leggere, divorzi che si sfogano in unioni morganatiche, relazioni leggere, divorzi, procurati aborti, ammirazione per la lettura pornografica, ciarlataneria intemazionale, cultura di negri e di nudismo, odio verso la chiesa e la religione e le cose che mettono in una luce ridicola la virtù e la morale.

La stampa ha la colpa principale per aver diviso il nostro popolo in partiti e classi. E siccome la stampa, in uno stato moderno, ha una grande potenza, essa deve essere seriamente sorvegliata in modo da servire al paese e al popolo con spirito nazionale. Le false notizie propalate dalla stampa saranno oggetto di punizioni e gli scritti che tendono a danneggiare lo spirito nazionale, saranno puniti. Arte e letteratura amorali saranno proibite.

Come desideriamo la pace interna del popolo, la desideriamo pure tra i popoli. Ma non rinneghiamo la qualità naturale che sta in ogni anima giovanile e sana, di voler difendere la propria casa. È dovere di ogni cittadino difendere i confini della patria e la sovranità dello stato. Vogliamo una milizia che sappia assicurare ordine, tranquillità e conferire autorità allo stato, ciò che necessita per il benessere d'un popolo.

C'è nella nazione danese millenaria una grande forza primitiva che la degenerazione dei partiti non può distruggere. Quella forza è assopita nell'anima del popolo danese, ma ora bisogna che arda in fiamme pure per illuminare il paese e il popolo.

La meta di Dansk Samling sarà raggiunta solo attraverso le lotte e i sacrifici. Ma le battaglie saranno vinte ed i sacrifici saranno fatti, perchè da ciò dipende tutta l'esistenza del paese e la salute del popolo ».
Sono affermazioni perfettamente in linea, che dimostrano l'aderenza del movimento ai capisaldi della nostra rivoluzione.

Attualmente, dopo il Dansk Samling, in Danimarca è sorto anche un partito nazionalsocialista, su modello di quello tedesco. Ma il fascismo non è unità nell'ambito statale-nazionale e solidarietà in quello internazionale? E allora perchè dividere, anziché unire e concentrare le forze?